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La tecnologia nell’insegnamento delle lingue: dal laboratorio di lingue ad internet
di Andrea Rizzotto


I laboratori di lingue

Sin dagli anni ’60 e ’70 s’incominciò ad affiancare, nell’ambito dell’insegnamento della lingua straniera, l’uso di tecnologie emergenti all’uso del libro stampato. In quegli anni erano nati i primi laboratori di lingue che prevedevano, per ogni studente, una postazione con un registratore a cassette e delle cuffie con microfono. Nei laboratori era possibile ascoltare i nastri allegati ai libri di testo con tantissimi esercizi soprattutto di listening comprehension (comprensione dei brani ascoltati come dialoghi, annunci degli orari di treni o aerei etc.); si pensava che più esercizi gli studenti facessero, più velocemente apprendessero la seconda lingua; le attività si basavano su un modello stimolo-risposta ma, oltre a rivelarsi ben presto noiose e non motivanti, limitavano al minimo l’interazione studente-insegnante e l’attenzione di quest’ultimo sul singolo apprendente.

Il computer assisted language learning

Le strumentazioni dei laboratori di lingue erano molto ingombranti e l’unica funzione era di fornire allo studente dell’input uditivo, così ci si accorse che sarebbe stato meglio indirizzare l’utilizzo dei mezzi tecnologici verso un approccio comunicativo. Si fece strada negli anni ’80 - ’90 l’utilizzo dei computer nell’insegnamento e apprendimento della lingua straniera chiamato C.A.L.L. (computer assisted language learning) (Singhal 1997). Blacke (1987), Chun e Brandl (1992) affermano che le caratteristiche di interazione macchina-utente e la sua non–linearità (la possibilità di scegliere un proprio percorso di apprendimento) rendono il computer un mezzo attraente per lo studente aumentando la sua motivazione all’apprendimento; inoltre la “macchina” può fornire un feedback istantaneo all’utente permettendogli di lavorare ad un proprio ritmo (Singhal 1997). Piccoli ma non trascurabili vizi di questa tecnologia sono secondo Armstrong & Yetter-Vassot (1994), la poca efficacia degli esercizi basati sulla grammatica, nel migliorare gli speaking skills (abilità del parlare) e l’incapacità dei software didattici di adattarsi all’utente, dato che normalmente permettono di sviluppare solo una delle abilità linguistiche; tuttavia i nuovissimi software sono molto più interattivi, rispetto ai loro antenati, e permettono di far pratica con attività che si basano su un maggiore approccio comunicativo dell’apprendimento e insegnamento della L2.

La nuova era

L’avvento di Internet ha cambiato sicuramente il modo di comunicare grazie alle e-mails (posta elettronica), i discussion forums (gruppi di discussione attraverso cui chiunque può scrivere i propri messaggi e leggere quelli di altri utenti su un determinato argomento); è possibile ricevere e-mails, contenenti notizie su vari argomenti, da particolari gruppi detti newsgroups precedentemente selezionati dallo stesso utente e previa iscrizione al gruppo. L’E-mail usata come mezzo di insegnamento, mette in contatto gli studenti con nativi della lingua L2 (i tandem partners) ed è motivante perfino per quegli apprendenti che si dimostrano più timidi in un contesto di normale apprendimento in classe; essi sono incoraggiati ad usare questo strumento in una situazione autentica e realistica, il che permette loro di sviluppare abilità comunicative e della riflessione nella nuova lingua e di non sentirsi costretti alla produzione scritta (Singhal 1997).

I discussion forums, secondo molti insegnanti di lingue, sono molto utili per apprendenti di diversi livelli i quali migliorano le loro abilità di scrittura grazie ad un contesto realistico, inoltre per gli studenti esse sono molto più motivanti, data la loro semi-pubblicità, rispetto alle e-mails che invece sono più informali e di stampo più privato tra due utenti (Godwin-Jones, R 2003).

L’E-mail é un mezzo asincrono dato che la comunicazione, attraverso spedizione e ricezione delle lettere elettroniche tra gli utenti, avviene in momenti separati, così come nei discussion forums (gruppi di discussione). Le chat rooms (stanze virtuali in cui si “chiacchiera”su determinati argomenti) sono invece dei mezzi sincroni, il che significa che più utenti sono presenti in una stanza allo stesso momento e la comunicazione è effettuata in tempo reale. Attraverso le “chat” (abbreviazione di chat rooms) si può comunicare con nativi della lingua straniera e inoltre migliorare le abilità di scrittura in un contesto autentico che mima, grazie all’uso di brevi messaggi, la comunicazione parlata (Godwin-Jones, R. 2003). Alcuni tipi di chat rooms permettono, oltre alla normale comunicazione testuale (solo mediante la scrittura delle parole che vengono visualizzate da tutti gli utenti presenti nella “stanza” in quel dato momento, almeno che non si attui una comunicazione privata con un solo utente), anche quella attraverso microfono e cuffie (Voice Chat per effettuare comunicazioni vocali) oppure, grazie all’ausilio di una webcam (una piccola videocamera collegata al computer) permettono di effettuare una video-conferenza, cioè di comunicare avvalendosi della possibilità sia di vedere sia di sentire l’utente dall’altra parte della rete come se si fosse l’uno di fronte all’altro; tutte queste funzioni aggiuntive contribuiscono a rendere le chat allettanti per gli studenti (Robert Godwin-Jones 2003).

Uno dei più importanti principi pedagogici dell’insegnamento di una lingua è quello di studiarla in un contesto culturale, dato che la comprensione della cultura della lingua straniera aiuta a comprendere meglio la lingua stessa (Singhal 1997). Internet offre la possibilità di consultare versioni on-line di riviste tematiche, quotidiani e tantissimi siti sulla cultura, la politica, le caratteristiche geografiche e socio-economiche dei paesi in cui la lingua L2 è parlata, permettendo allo studente, consultandoli, di apprendere notizie importanti per il suo percorso di apprendimento linguistico e culturale (Singhal 1997). Infine, internet permette agli studenti di sviluppare i computer skills, vale a dire la capacità di utilizzare il computer, mezzo divenuto oggi indispensabile soprattutto nel mondo del lavoro.


References

Armstrong, K.M. & Yetter-Vassot, C.
1994 “Transforming teaching through technology”. Foreign Language Annals, 27(4), 475-486.
Cit. in Singhal, M. (1997): “The Internet and Foreign LanguageEducation: Benefits and Challenges”
The Internet TESL Journal, Vol. III, No. 6, June 1997.
On-line: http://iteslj.org/Articles/Singhal-Internet.html

Blake, R.
1987 “CALL and the language lab of the future.” ADFL Bulletin, 18(2), 25 Cit. in Singhal, M. (1997): “The Internet and Foreign Language
Education: Benefits and Challenges”.
The Internet TESL Journal, Vol. III, No. 6, June 1997.
On-line: http://iteslj.org/Articles/Singhal-Internet.html

Chun, D.M., & Brandl, K.K.
1992 “Beyond form-based drill and practice: Meaning-enhanced CALL on the Macintosh”. Foreign Language Annals, 25 (3), 255-267.
Cit in Singhal, M. (1997): “The Internet and Foreign Language Education: Benefits and Challenges”.
The Internet TESL Journal, Vol. III, No. 6, June 1997.
On-line: http://iteslj.org/Articles/Singhal-Internet.html

Godwin-Jones, R.
2003 “Emerging technologies. Blogs and Wikis: Environments for On-line Collaboration”. Language Learning & Technology
May 2003, Volume 7, Number 2 (pp. 12-16)
On-line: http://llt.msu.edu/vol7num2/emerging/

Singhal, M.
1997 “The Internet and Foreign Language: Education: Benefits and Challenges”. The Internet TESL Journal, Vol. III, No. 6, June 1997.
On-line: http://iteslj.org/Articles/Singhal-Internet.html


Andrea Rizzotto

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